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martedì 14 luglio 2020

Alita, l'angelo della battaglia (rilettura)

Questo è un periodo che mi prende così, quindi sto facendo più riletture del solito.
Non è che sia un male, più o meno le impressioni, sulla roba riletta, restano positive.
Così è successo per questa storia, che conserva tutta la sua potenza narrativa, al limite ti permette un maggior approfondimento sul lato empatico.
E su questo lato molti personaggi cambiano un po' di segno. Immagino che il lettore un po' più vissuto veda le cose in maniera un po' diversa, più sfaccettata e, ad esempio, Yugo può essere tranquillamente visto per la sua profonda indiferenza verso gli altri e per il suo profondo egoismo senza nulla togliere alla profonda, ed in fondo ingenua e adolescenziale, passione di Alita.
E più potente di quanto non fosse in origine è la parte del motorbal, quella più densa di ideale.
Meno, invece, il periodo di Den, che ne esce parecchio ridotto, meno spesso.
Mentre Nova, il terribile folle Nova, assume più senso in una rilettura.
Nel complesso un gran bel fumetto, tanta bella fantascienza di quella in cui l'ambientazione è un personaggio a se stante, il più importante.
Però non rileggerò i seguiti, che a sto punto tolgono spessore alla storia. Ma parecchio.

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