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martedì 16 giugno 2020

Die Nibelungen. 1. Siegfried di Harald Reinl

Visto sto remake (ma manco tanto, giusto in qualche scenografia) tedesco del 66 della vicenda dell'oro del Reno. Spezzata con la stessa logica del film, che invece è magistrale, un capolavoro, di Fritz Lang.
Sarò breve. La storia ha delle mancanze gravi, mancano intere parti centrali nella narrazione dell'epica di questa storia, che in un adattamento da un classico letterario è grave, soprattutto se la mancanza si sente pesantemente ai fini della narrazione.
Il protagonista è un coglione patentato e Sigfrido, seppur forse un po' troppo ingenuo, era ben altro.
La storia stenta, è del tutto sbilanciata, in parte per le parti tagliate ma non solo.
L'immagine è così così, con la sola eccezione delle parti Islandesi, che invece sono davvero belle (sembra quasi ci sia un'altra mano).
C'è Mario Girotti, che interpreta il fratello piccolo di Crimilde.
Crimilde è un personaggio ridicolo fino agli ultimi 5 minuti di film.
Brunilde, invece, è piuttosto buona, come personaggio, però è solo la regina d'Islanda (beh, quasi).
A sto punto, me sa, me rivedo i due di Lang, invece che il secondo di sta serie.
Lo confesso, sto perdendo in rigore. Ma a tutto c'è un limite.

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