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mercoledì 10 giugno 2020

Roger Zelazny - Notte d'ottobre

oggi proverò a fare altro, cioè riprendo commenti che ho già fatto su Fb e provo ad integrarli e riarrangiarli in un pezzo.
Poi vediamo come è venuto.
Intanto du cose sul romanzo, sennò non si capisce.
Questo è l'ultimo romanzo di Zelazny, misteriosamente rimasto inedito in Italia e rispuntato fuori per Hypnos proprio mentre urania pubblicava un altro inedito.
Bene, mi vien da dire. Poi io amo sia Zelazny che l'uso dei personaggi della letteratura popolare per narrazioni nuove, soprattutto quando vengono pesantemente riscritti e qui abbiamo Jack, Sherlock, Frankenstein e pure un po' de mostri lovecraftiani, licantropi, streghe, il monaco pazzo, druidi. C'è abbondanza, senza che tracimi.
Uno dei migliori romanzi di uno degli autori che amo di più.
Rinnovo il "grazie" a chi me l'ha segnalato, in quanto non mi ero accorto della pubblicazione.
Del resto questo piccolo editore ha altre cose interessanti in catalogo, ma da quando ho allentato gli acquisti ed il tempo di attenzione i piccoli (e spesso anche i grandi) mi sfuggono per anni.
La mia sfida, come quella che il mito vuole alla nascita del romanzo, sembra miseramente fallita, in effetti avevo scritto ben poco su FB, molto meno di quanto mi sembrasse. Il media è ingannevole e spinge al superficiale (non che io sia particolarmente propenso a sguazzare in quella che Nietzsche chiamava "la pescolla della profondità").
Lui partiva dalla sfida di fare di Jack lo squartatore il protagonista del libro e di farci empatizzare per lui.
Visto che il protagonista è il suo cane, che per dargli il giusto ruolo lo ha cambiato abbastanza da non essere più Jack, direi che il romanzo è un gran romanzo, ma la sfida è persa. Poco male, molto peggio che sia rimasto inedito, ma sta cosa dei romanzi inediti di grandi autori della fantascienza è polemica che faccio fin troppo spesso e che quindi lascerò qui.
Basti dire che ve lo consiglio.
 

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