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domenica 6 luglio 2008

supereroi

Ho letto 'sto libro (Il mondo dei supereroi: il passaggio) quasi per dovere. Scritto da un noto scrittore di mondi altrui su un'idea di Stan Lee. Piccoletto (a conti fatti) era imperdibile.
Dunque, partiamo dai difetti.
Non finisce.
È sempre più usuale, in questi casi, lasciare la narrazione completamente aperta.
Qui, però, poteva tranquillamente fermarsi alla fine di uno qualsiasi dei capitoli e non avremmo notato la differenza. Al limite, ma certo che non è un cliffhanger rilevante, possiamo dire che il protagonista (l'alterego narrativo di stan) alla fine di questa storia inizia a sospettare di aver fatto una cazzata. Non è che sia una novità che le storie non finiscano, sia ben chiaro, ma anche i casi peggiori che avevo trovato fino ad ora (che poi sarebbero i romanzi di rocambole che sto leggendo in questi giorni) avevano dei punti di cesura più significativi.
Veniamo alle cose buone.
I personaggi, soprattutto per chi conosce i riferimenti reali, sono sfaccettati quel tanto che basta e gustosi (certo, Lee doveva odiarlo davvero Frank Miller).
La storia regge quasi completamente e lascia la voglia di continuare (adesso dovrò scoprire come).
Un'ultima cosa. Il personaggio cardine della storia (che fin qui non ha svolto ruoli significativi come personaggio, poteva essere tranquillamente un oggetto oppure una macchina) è molto simile ad Access. Chissà dove è spuntata per prima questa idea?

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