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mercoledì 20 agosto 2008

parliamo di favole

Beh, questa serie è già iniziata da tempo, da molto prima che aprissi questo blog. Quindi non si inizia a bocce ferme, recupereremo le parti necessarie durante l'analisi... la trattazione... le cazzate, insomma.
Sto autore lo conoscevo, in inglese, per una delle prime cose che aveva fatto nel periodo d'oro del mercato fumettistico americano. Si trattava di Elementals, della Comico e nel mucchio degli universi supereroici spiccava. Poi io litigai con il rivenditore di fumetti, mi disinteressai, un po' per necessità un po' per pigrizia, del mercato (e un po' perché lo spazio era già da allora un problema colossale) e vai a capire che fine ha fatto un autore promettente.
Quando hanno iniziato a tradurre Fables ho fatto un salto.
Non so voi, ma a me l'idea di leggere storie nuove di Biancaneve, il lupo, Jack dei Fagioli, Blue, il principe azzurro, Barbablù e non mi ricordo più quale personaggio c'era nella prima storia, dava una sensazione piacevole. In più era ambientata nel mondo "reale", ai giorni nostri, era un giallo ed avevano ucciso RosaRossa.
Ma veniamo alla storia di oggi.
È un singolo episodio, riportato in cima a un volume perché, giustamente, l'avventura editoriale della serie in Italia è stata un po' intricata e questo episodio è necessario alla comprensione della saga successiva.
Va analizzato (wow, continuo coi paroloni) a parte.
Noi sappiamo che ad un certo punto, non si sa come non si sa chi, un esercito composito ha iniziato a conquistare il multiverso dei mondi delle favole.
Dopo lunga e complessa battaglia un gruppo di profughi dalle favole europee è fuggito nel nostro mondo, ha costruito dei posti di guardia ai portali e ha costituito una colonia (anzi due).
Questa storia narra dell'ultima battaglia e della fuga dell'ultimo gruppo.
Una bella versione della serie dell'ultima fortezza.
C'è una quantità di gente sconfinata, ne citerò solo alcuni, perché vorrei parlare d'altro.
C'è Barbablù che accumula un immenso tesoro organizzando l'esodo.
Ma è l'ultima battaglia: è pieno di eroi.
Alcuni sono tra i miei preferiti, scriverò per secoli di loro, oppure: ho intenzione di scrivere per secoli di loro.
Ci sono i sette fratelli corvo, Cappuccetto Rosso (su di lei bisognerebbe fare un post a parte), Loxley e i suoi allegri amici, Brigomart, Boy Blue, naturalmente e la sua storia d'amore con Cappuccetto Rosso sarà centrale in molte saghe successive.
Colonnello Pelledorso (qualcuno dovrebbe averne sentito parlare) e il vecchio Pellinore (una delle sue ultime versioni è famosissima), il cavaliere dalla croce rossa (dicono che abbia ucciso un drago e che sia invincibile, fare la lista delle sue forme sarebbe lungo ed estenuante) e tam delle fate (chi non lo conosce?), ma facciamola corta.
Ah, dimenticavo, il principe e cenerentola.
È l'ultimo baluardo, dicevo, una storia classica d'eroismo, va letta, inutile raccontare un archetipo. La parte che vorrei sottolineare è questa. È stupenda, poetica, dura e triste.
Mette un sacco di fave a mollo, soprattutto la storia d'amore strappalacrime tra boy blue e cappuccetto, ma non solo, ovviamente.
Poi che volete, io con gli archetipi ci vo' a nozze, l'ultimo baluardo potrei leggermelo in 250mila versioni senza annoiarmi mai (ma non fateci troppo conto).
I disegni sono stupendi e il titolo, senza tanti giri, è proprio "L'ultimo baluardo". Tutto da imparare.
Come dicevo, sto tipo è tosto.

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