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mercoledì 26 agosto 2020

Unbreakable di M. Night Shyamalan

 Unbreakable - Il predestinato (2000). Le origini dell'uomo di ...

 


Visto che per qualche misterioso motivo non l'ho ancora fatto è venuto il momento di vedere sti tre film di seguito a distanza ravvicinata (di seguito la stessa sera manco ce spero più, sono pieno di cose da fare come se fossi uno vero e se ammucchiano).

Non li recensirò uno per uno (in effetti non li recensirò, scriverò qui 4 cazzate) ma solo il primo (questo) e l'intero ciclo.

Comincio col dire che francamente non capisco l'odio che negli ambienti nerd leggo per questo regista.

Sembra quasi che chiunque non affronti il tema da un'ottica non di pura azione stia insultando qualcuno.

Non vedo come si possa insultare un ambiente che non si senta insulatato dalll'orrenda macchietta che è Big Bang Theory. Non sono un nerd, non mi ci sento. Credo sia l'unica ragione per cui quella gente, dal produttore agli interpreti (quell'altri lavorano, non te la poi prende co un cameraman) sono ancora vivi.

Qui, invece, c'è un rispetto estremo per il genere.

Lasciate perdere tutta l'azione.

Ben fatta, coi giusti ritmi nelle scene giuste.

Con poteri abbastanza credibili.

Con una regia non eccelsa ma comunque superiore alla media (vedere la scena della piscina per tutte).

Il rispetto del genere sta nel fatto che il fumetto di supereroi è di ispirazione per un ragazzino che non ha altra colpa che quella di avere una malattia generalmente mortale in forma lieve, che non può fare ciò che la società richiede da lui, una società così crudele che non insegna ai suoi figli che bisogna rispettare il diverso.

Mi sorprenderei se non diventasse un criminale.

Il rispetto sta nel fatto che il potere è una diversità e quindi va nascosta il più possibile a questa società.

Il rispetto è che i super sono persone come le altre, al limite un po' più sensibili, e che questa trasformazione è uno shock e un travaglio interiore, più che la capacità di volare o di sparare raggi dagli occhi (sapete quanto mi piacciano gli eroi cosmici, ma è un bene che questi non lo siano. Gli effetti speciali necessari avrebbero distrutto il film).

Abbiamo visto pochi film di fantascienza che possiamo dire ben fatti (si, lo so che c'è chi considera Indipendence day un film nettamente superiore a 2001), figuarasi film di supereroi (che non sono la stessa cosa, i mutanti li abbiamo visti in tutte le salse fin dagli anni 90 dell'ottocento, wells ha pure scritto un racconto su un tizio con la supervelocità, ma mi pare che la acquisisse in un incidente con un fulmine e reagenti chimici, la fs prospetta situazioni possibili ma non reali, i supereroi sono un genere psicologico, è la reazione a quegli avvenimenti che fa il genere. Lo so che psicologico vi sembra impossibile se pensate a youngblood o a roba simile, ma le eccezioni ...) quindi invece che odiare il tizio che ci è riuscito dovremmo incoraggiarlo a continuare, perché questo è un film che racconta due travagli psicologici. Credo sia il miglior film di questo genere che ho visto fin qui, anche se sono in dubbio con un altro dello stesso autore.

Sennò guardatevi Endgame, fa schifo e l'unica cosa che hanno azzeccato non è piaciuta a nessuno.


PS. Qui c'è una attore sopra la media, se non lo conoscete andatevi a vedere i suoi film, magari non quelli d'azione. Quelli li fa bene anche l'ex governatore della california. Questo è un attore vero, che fa bene i personaggi che gli danno, qualunque essi siano.

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