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giovedì 24 aprile 2008

nergal

Tanto per capirci: il demone Nergal è di pessimo umore, i suoi ingegnosi artifizi ingannatori sono stati ridicolizzati dal colpo di mano di Costantine, l'orgoglio dell'inferno è stato offeso, la faccia dev'essere salvata, la scottatura dell'umiliazione lenita con l'unguento della vendetta o dovrà rispondere del suo errore.
Quasta è la situazione in cui si apre il numero in questione.
Fossi io capirei perché non mi riesce di riaccendere la caldaia, come al solito appena prima di una festa.
Invece le mie torture sono peggiori. Hanno a che fare nel constatare di essere un alieno su un pianeta malvagio.
Stasera ho visto una puntata adorabile di Futurama.
Qualla in cui Bender viene investito da un'auto nella brughiera e si trasforma ogni notte in un'auto.
Splendido. Peccato che la abissale ignoranza del mortale che ha fatto la traduzione, unita a quella della lunga pletora di mediocrità che ha curato la produzione dell'edizione italiana ha fatto si che ogni volta, ogni singola volta che veniva fatto riferimento alla cosa si parlasse de "l'auto che era".
Mi sforzo di pensare che nella orrida mente che ha compiuto questo misfatto c'è stato il tentativo di rendere l'idea di un possibile gioco di parole inglese tra were-car e werewolf.
Sarebbe patetico, visti i risultati, ma almeno ci sarebbe una scusa.
Non fermerebbe la mia mano se potessi mettere i dito sul sistema nucleare americano, ovviamente.
Were-car è auto mannara, in italiano. Tradurre è tradire, ma c'è tradimento e tradimento.
Passiamo a qualcosa di meglio. Nergal, dicevamo.
Constantine sta scappando, e ci credo, se Nergal lo pija, dopo il tiro che gli ha giocato... mentre viene contattato da Ritchie. Vi ho già parlato di Ritchie? No, non il fesso coi capelli rossi che da grande vol fa il regista.
Un altro incidente delle storie passate. Un intero episodio a fumetti, ma poco più di un incidente nel riassunto, quando Costantine cercava informazioni sul culto che aveva rapito Zed contatta sto so amico, Ritchie. Un mago quantistico (la sapete sta storia che di fronte alla fisica quantistica Heinstein arretrò dicendo "cazzo, sembra magia"?).
Nonché mago dei computer. Insomma, infiltrandosi nella rete informatica del culto incappa nei motori magici che lo connettono al "paradiso" (su sta storia, cioè sul terribile campo di concentramento che è la città d'argento nei fumetti vertigo ci tornerò) e il suo corpo subisce un processo di combustione spontanea.
Pericolosa, la pratica della magia, nell'horror.
La mente, però, era dispersa nella grande rete globale e li permane.
Poi riesce a contattare Costantine.
In quel momento (narrativamente parlando) Nergal è nella merda, i demoni gemeli agonia e estasi gli comunicano che o si sbriga a vendicarsi o lo fregano.
Parte una storia, che dal mio punto di vista è di pura azione in cui Costantine si leva dalla merda e rifrega Nergal.
Ho lasciato sta storia da parte perché è la dimostrazione che Delano sa scrivere.
Non c'è un solo secondo di pausa, la storia è serratissima.
I finali dei film horror, per lo più, sono deboli, troppo lunghi, indulgono nel più banale splatter e annoiano.
Qui no. La storia si chiude. Restano aperti degli strascichi? Ok. Verranno boni in seguito. Ma la storia si chiude.
Stupenda.
Però ora tocca cambiare pagina.
Lo vediamo nel prox episodio.

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