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mercoledì 30 aprile 2008

monoliti o poliliti?

Il fatto è che se vuoi scrivere letteratura di genere devi documentarti, studiare, rischi di specializzarti. Leggere è sempre il primo consiglio che si da agli scrittori. Per scrivere fantasy, come per l'horror, devi leggere un sacco di testi storici, mitologici (oddio, anche fantasy ma non è che sia indispensabile), antropologici. Per la fantascienza una buona conoscenza almeno dei principali testi di divulgazione scientifica, oltre che ancora antropologia e sociologia è, a mio avviso, il minimo. E così via. Altrimenti scrivi intimismo. Per di più in ambientazioni grottesche. Non dico che non vendi, Wilbur Smith dimostra che se ti dai quel target puoi mettere un protagonista alto e biondo anche nell'antico Egitto e vendere comunque milioni di copie.
Io però sono elitario, l'intimismo mi da sui nervi anche in ambientazioni realistiche e un errore di traduzione mi getta nello sconforto per una giornata intera. Figurarsi errori pacchiani nell'ambientazione.
Quindi questa lunga storia di John Costantine è per me una boccata d'aria.
Vi si affrontano argomenti vari, alcuni topos intramontabili del genere, il tutto calato in uno spaccato della situazione sociale dell'inghilterra del tramonto tatcheriano.
Bello, forse la storia di Costantine che più ho amato (anche se un pezzo del fandom ha criticato il tentativo di sfaccettare il personaggio, segno che i cojoni stanno ovunque. Sto ascoltando una ballata romantica di Sam Cooke inserita in un'antologia rockabilly, tanto per fare un esempio, ed un altro pezzo, cui purtroppo è stato dato più credito non ha digerito una svolta più magica e atmosfere meno urbane).
Cercherò di non farla lunga, tanto non devo raccontarvi la storia, al massimo inserire le tematiche.
Basti dire che Costantine in fuga si ritrova, più o meno casualmente in una comunità di neo-nomadi (dei tizi che sfuggono alla disoccupazione dilagante creando delle comunità viaggianti, fatto reale nell'Inghilterra di quegli anni, anche se ne ignoro le efettive dimenzioni) "I ragazzi si rendono conto che non devono restare intrappolati nei violenti campi di prigionia di cemento solo perché sono disoccupati". Ha bisogno di nascondersi, dato che la sua foto è uscita sui giornali* in degli articoli di classica costruzione del mostro rispetto agli omicidi a casa sua, quindi ben venga, almeno per l'estate.
Inizia una storia di comunità alternative, uso di svariate droghe (che sarà abbastanza costante, nelle storie del nostro), magia neo-pagana legata ai rinascenti culti della dea, monumenti monolitici (la dice lunga quando un paese racchiude i suoi più antichi luoghi sacri e bastona la gente che si raccoglie la in adorazione, no?) visti come una grande macchina che cerca di imbrigliare nelle linee di Ley le energie della terra, conflitto tra magia della terra e culto del dio solare, cospirazioni politico-massoniche e tecnologia magica a uso militare nella logica della guerra fredda.

Serve di più? Ok, c'è, perché il tutto è sviluppato in una trama complessa in cui si muovono molti interessanti personaggi.
Ed il ritorno di Zed. La ritroviamo come "sacerdotessa" in una comunità neo-pagana in Scozia.
Dimenticavo, squadroni della morte. Serve sempre ricordare che anche nelle democrazie occidentali ci sono le tracce che fanno sospettare il ricorso, di tanto in tanto, a squadre più o meno segrete, di polizia deviata.
Dimenticavo. Come già nella prima storia, ci sono un sacco di personaggi omosessuali. Un sacco di gente dalla sessualità libera. Un sacco di gente che usa liberamente una o pù droghe.
In soldoni sono storie che parlano d una società vera, come quella che viviamo tutti i giorni. Più vera di quella che rappresentano, non dico i vari moccia, ma anche la gente che scrive letteratura più che buona (del cinema non parlo, non credo di aver visto un film che da uno spaccato credibile della società girato dopo gli anni 60). Per lo meno, parla di una società credibili per come la vedo io, per quel settore che non riesce a chiudere gli occhi alla realtà e a credere che i reality show contengano elementi di verità. Potrei anche annoiarvi con una serie di citazioni, ma perché mai?

* il sun, in maniera chiara e dichiarata, ma anche altri solo citati.

2 commenti:

zambrius ha detto...

Interessante questo mondo che descrivi... vorrei saperne di più: tipo, si trova in edicola, 'sto fumetto?

giuseppe ha detto...

Dovrebbero esserci delle ristampe in volume, che trovi in fumetteria.
L'edizione che sto rileggendo io è del 94. Sta in degli scatoloni a casa dei miei o, se preferisci (io uso quella, per praticità) alla biblioteca delle nuvole, spezzata in parecchie collane.
Sta storia è "la macchina della paura" in Hellblazer della comic art da 2 a 7. Ce ne sono altre, ovvaimente. Mi pare che in USA siano gia usciti un 200 e rotti numeri. Ovvaimente la qualità è ondivaga, anche se su questo personaggio hanno lavorato per lo più autori tosti.