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sabato 24 maggio 2008

pirati

Per uno scherzo del destino (si, insomma, a caso) ho finito di vedere prima la seconda serie di Capitan Harlock che la prima.
Poco male, dovrei dire. Tanto è ambientata prima della prima serie e in un universo parallelo.
Si, perché nel vasto universo narrativo di questo autore la continuità narrativa è molto labile e ci sono più narrazioni contraddittorie dello stesso evento.
La serie è comunque gradevole, se si sopportano le solite forzature della logica e della scienza che però, fuori dalla fantascienza hard in letteratura sono, ahimè, all'ordine del giorno.
Inoltre le slabbrature fra questa serie e la prima riguardano più che altro l'anime, perché il manga da cui quella è tratta è perfettamente compatibile (al limite una scena o due andrebbero leggermente aggiustate).
Questa serie è la diretta conseguenza de "L'arkadia della mia giovinezza", il lungometraggio su Harlock. Il film, almeno nella versione che ho visto io, presenta dei mostruosi buchi nella trama, oppure i personaggi si muovono secondo una logica che io non capisco.
Qui, a parte un finale un po' troppo del tipo "deus ex machina" (in più d'un senso) questo non accade, anche se a un certo punto l'autore sembra dimenticare la premessa della serie (ma è un'ipotesi mia, non so se riuscirei a dimostrarla. Di certo non con chi non l'ha vista).
Alla fin fine una bella visione.

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