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domenica 11 maggio 2008

uomo di ferro

Come ogni volta che esce un nuovo film sui supereroi facciamo una capatina a Bologna, punto intermedio, per una riunione della fan-fiction.
Come spesso accade, siamo io, il Furla, Carlo e Valerio.
Che volete, qui come ovunque, la gente o non sa divertirsi, o non riesce a gestire i propri impegni o si è appena scazzata con me.
Come spesso accade facciamo la spola tra fat's dream e alessandro (impiegandoci più di mezz'ora in meno rispetto al solito, combinato di un percorso più ergonomico e dell'uso dell'autobus) poi via in pizzeria (sempre la solita).
Io ho preso qualche fumetto più del preventivato.
Poi via al cinema.
Invece che la solita strozzatura sta volta è andata meglio.
Lungo il tragitto, dato che avevamo meno roba in piedi, meno casini nella fan-fiction, rispetto al solito, abbiamo discusso anche del film e del fatto che oramai ci aspettiamo ben poco dai film di supereroi che vengono sfornati uno dopo l'altro.
Ovviamente il giochino del giono è: che votano i personaggi Marvel? Devo dire che ci abbiamo messo un po' ad accorgerci che dalla nostra stima emergeva una partecipazione al voto un po' al di sopra della media USA.
Ma veniamo al film. Dicevo, non ci aspettavamo un gran che, ma un po' d'azione, per lo meno, speravamo di vederla.
Quindi a conti fatti il film ha superato tutte le nostre aspetative.
Nel complesso è buono. La trama, non complessa, è ben strutturata. I personaggi, forti anche dell'utilizzo di attori buoni, sono ben fatti, sufficentemente aderenti al modello, sufficentemente attualizzati rispetto alle origini.
Unica pecca, a mio avviso: Pepper è un po' troppo simile, in certi passaggi, a Mary Jane Watson.
L'unico personaggio ad essere stravolto è Stane. Non che mi dispiaccia, anzi.
Le scene d'azione sono ben fatte, non troppe. L'interrelazione fra i personaggi buona. Senza eccessive sbrodolature.
La questione delle armi, dell'effettivo potere del complesso militare industriale all'interno del sistema americano (ops, statunitenze), della corsa al profitto sopra tutto, della sete di potere, del fatto che le armi di tutti i contendenti sono legalmente o meno vendure dagli stessi produttori, tutto questo c'è, neppure troppo annacquato.
Quello che manca è, caso mai, il ruolo dei governi in tutto questo.
E' un film d'azione, in fondo. Gli unici, a parte i documentari di Michael Moore, a parlare delle pecche del sistema.
Comunque, malgrado le pecche, fra i migliori del sottogenere, fin qui visti. Ottima animazione (senza raggiungere la perfezione) Ottima l'idea della leggera zigrinatura dell'armatura.
Bellissima (e un po' improbabile anche nel contesto) la prima armatura.
Solo il finale mi lascia perplesso.
Io scrivo, per lo più, di personaggi senza identità segreta. Ma continuo a pensare che il genere soffra dell'assenza. Per alcuni personaggi questa è necessaria. Iron Man è uno di questi.

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