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mercoledì 27 febbraio 2008

amici

Visto che comunque:
1. l'emergenza democratica non è più un'emergenza, in Italia, ma un problema di lungo periodo.
2. io ascolto una marea di musica ogni giorno e per lo più non ascolto due volte lo stesso cd, a meno che non si tratti di un cd nuovo, che cade in un momento speciale o che non ascoltavo da parecchio.
3. varie ed eventuali

passo a parlare di qualche altro cd, che la pila si eleva e il disordine aumenta (ho poco contro il caos, ma il disordine mi disturba).
Friends in the can è l'ennesimo cd dei Canned Heat.
Si, in questi giorni sto ascoltando per lo più blues (et similia) e avanguardie europee a cavallo degli anni 70.
Bel disco.
E qui potrei finirla, mi piace, vi ho fatto avere degli assaggi, non ho nanetti collegati.
Però c'è un però, c'ho la chiacchiera.
Non che non abbia nulla da fare, magari, però...
Dunque il blues (e il boogie, che in questo album non manca).
Fin da quando facevo salina in biblioteca a masciano (ebbene si, ho fatto anche questo. Del resto a masciano fa salina senza una lira in tasca do vai?) e mi sono imbattuto in " la musica del diavolo" (non fate caso al sito, non ve lo volevo far comperare, è che non avendo le competenze della babi rispetto alle ricerche in rete mi devo accontentare dei siti che trovo) la ricerca maniacale di ogni autore del blues è un po' una costante, diciamo della modalità lenta, della mia vita.
Non tanto (poiché non era centrale in questo libro) per questo mito, ma perché la narrazione era interessante, avvincente, ti faceva sentire ciò di cui parlava, una musica viva e che nulla poteva uccidere.
Ok, ho trovato il nanetto.
che fare? passo al libro che sto leggendo ora. fine della pausa.

2 commenti:

Barbara ha detto...

ma sei in fissa con i canned heat?

giuseppe ha detto...

un po'