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giovedì 14 febbraio 2008

il libro di Ferrero

Presentazione interessante, un libro sicuramente da leggere.
Parliamo di ciò che cresce e ciò che cade.
Intanto il prete è stato radicalissimo, credo sia l'unico in Umbria.
Rispetto al resto voglio buttar giù tre parole che non ho detto, in parte perché Ferrero nel suo primo intervento aveva già detto un po' delle cose e non credo che ripetere le cose che ha detto il tuo interlocutore tanto per fare un intervento serva a qualcosa. Parli chi ha da aggiungere qualcosa.
Un po' perché davanti a tanta gente mi caco sotto.
Comunque.
Sta gente viene qua su guscetti sul mare anche in tempesta. Il Mediterraneo è pieno dei loro cadaveri. Vengono chiusi in celle frigorifere dove spesso soffocano. Qualcuno legato anche sotto ai cami.
Vengono uccisi per strada, nelle galere, nei CPT.
Scappano dalla guerra, dalla persecuzione e dalla miseria più nera. Se non fuggissero da una condizione infame tutto ciò che gli costa stare qui e venirci sarebbe insostenibile.
È un fenomeno strutturale da affrontare con la ragione.
La Bossi Fini e le varie politiche repressive non sembrano farlo.
La repressione, qui come più o meno ovunque non funziona.
Viene da chiedersi se sono privi di intelligenza.
Oppure le ragioni della loro azioni sono altre. Creare un corposo esercito occupazionale di riserva, privo di diritti, facile da sfruttare e sotto lo scacco di situazioni emergenziali, tenuti in profonda povertà.
Allora la questione immigrazione (non dico niente di nuovo) attiene alla questione della ricomposizione della classe.

3 commenti:

Barbara ha detto...

Qualcuno sfugge anche da condizioni di miseria media. Scusa, ma il fatto di sfuggire alla persecuzione alla guerra e alla miseria mi comincia a suonare come quando si dice che l'aborto è sempre una tragedia. Non ci deve interessare. Per il resto concordo con tutto, se solo riuscissi a figurarmi che significa davvero ricomposizione di classe.

giuseppe ha detto...

cioè una verità che, per quanto lapalissiana non è mai troppo ripetere?
In effetti fa anche a me lo stesso effetto.
Cmq non credo che chi fugge da condizioni di miseria media prenda le vie più pericolose. Pagando si riesce ad entrare anche in modi semi-legali (che poi è, a quel che mi dicono) quello che fanno la maggior parte.
Ricomposizione della classe, al di la che un po' di ripasso della teoria renderebbe tutto più chiaro (come sempre) nella prassi significa, più o meno, capire e far capire che i miei interessi coincidono più col lavavetri, la badante o l'operaio che con Montezemolo o Veltroni ed agire di conseguenza.
Sembra facile. Come diceva un comico, che francamente non ricordo più chi era.

Barbara ha detto...

Non è del tutto vero che chi fugge da miseria media non prende le vie più pericolose. Le traversate killer sono praticamente di massa.
Il punto della ricomposizione di classe secondo me è debole. Proprio soggettivamente, non lo vedo sul serio. Cioè io non riesco a vedere come l'interesse del lavavetri non sia distante allo stesso modo da me e da montezemolo. Io per un lavavetri sono come montezemolo, c'ho sta paura.