Post in evidenza

licenze

  [Commons Deed] [Legal Code]

venerdì 21 marzo 2008

la traversata del diavolo

e in generale Devil di Brubacker (la parte che ho letto, ovviamente). Credo di aver già accennato quanto considerassi insoddisfacente il Devil di Bendis. Lunghe e incasinate storie in cui dialogo si succedeva a dialogo inconcludente. La trama non si risolveva mai stratificandosi di stronzata in stronzata. Ovviamente i disegni, seppur magnifici, non migliorano la cosa, soprattutto non per me che sono, ne sono cosciente, molto spostato sul lato "scrittura".
Poi arriva Brubacker, fa precipitare una situazione che vivacchiava da tempo e con tre storie magistrali la risolve, logicamente, senza ricorrere a deus ex machina di nessun tipo.
La soluzione della storia è la storia stessa.
Ovviamente la parte più gustosa è il precipitare della situazione in prigione. La dinamica dei personaggi è stupenda.
Dialoghi secchi e veloci di gran lunga più pieni di senso che le interminabili, inconcludenti, schermaglie verbali di Bendis.
Il resto, che è una conseguenza ed insieme un tirare le fila in una storia on the road per l'Europa, è un precipitarsi, nei piani di Vanessa Fisk e in quelli dell'autore, verso il confronto finale. Confronto verbale (ma non senza vittime) in cui la violenza fra i due sta solo nelle parole.
Ma la violenza sta nelle azioni che queste parole provocano.
Stupendo.
Bella poi la chiusura col dialogo interiore di Milla. Nulla a che spartire, però, con la storia che precede. Quasi una pausa.
Quindi il passaggio a Brubacker (basta che non scrive troppe storie contemporaneamente, ho visto troppe stelle appannarsi in questo modo) è più che apprezzabile. Dovrò decidermi a recuperare anche altre cose sue.
Un solo appunto. Brubacker ha detto di aver usato Tarantula Nera perché non era disponibile Tarantula.
Beh, ma Tarantula era solo un militare, fascista, al soldo di non ricordo più bene quale dittatura dell'America del sud (o centrale?).
Al massimo un buon acrobata.
Tarantula Nera, invece, oltre ad essere un boss del crimine, è un tizio alto due metri, iperforte, invulnerabile, che lancia raggi distruttivi dagli occhi. Non esattamente intercambiabili, mi pare.
Invece un magistrale uso del Punitore.
Frank Castle è un personaggio che male incontra le mie corde. Il perfetto vigilante, con una morale rispetto al crimine che non potrò mai condividere.
Ma soprattutto scritto di merda. Io credo che per lo più, coloro che lo hanno scritto condividessero quella filosofia, non rendendosi conto che scrivevano di un idiota, per la società, del grosso delle sue vittime.
Qui no. Qui Brubacker ne fa un uso splendido. C'è un confronto con Matt in prigione, saranno meno di sette parole a testa. È stupendo. Si dicono tutto il necessario. Nulla di più, nulla di meno.
E Elektra? E la Mano? Potrei andare avanti per ore.

Nessun commento: