Post in evidenza

licenze

  [Commons Deed] [Legal Code]

lunedì 10 marzo 2008

uffa

Prendo l'occasione perché ho visto (anzi, rivisto, l'ero andato a vedere al cinema) Aeon Flux.
Del film vi parlerò marginalmente, bellino, almeno dal punto di vista dell'immagine.
Io ero andato a vederlo sostanzialmente perché avevo visto e rivisto la breve serie a cartoni animati mandata in onda da MTv. (il link rimanda a video che riguardano sia la serie che il film)
La serie, o meglio, le serie di questo autore sono affascinanti perché evocative. Giocano su una narrazione a volte anche minimale e su evocazioni di concetti, anche complessi, esposti (e a volte purtroppo anche piegati alle esigenze narrative) nella loro interezza, fregandosene delle pippe sui tempi televisivi e creando un effetto tra il tempo del dialogo e il tempo dell'azione che è ipnotico.
Questa serie, almeno in alcuni episodi, gioca inoltre su una frammentarietà narrativa per cui scopri scena dopo scena i confini della narrazione.
Ma non volevo farla lunga con la serie.
Uffa era perché alla fin fine il film affronta una tematica che, trattata così, mi sembra profondamente superficiale.
O meglio, due tematiche che, non solo qui, se è per questo, vengono spesso affastellate con il risultato che si fa un sacco di confusione.
In due parole, per non rovinare niente del film a chi non l'ha visto, il tema della clonazione e il tema dell'immortalità.
Adesso, al di la di ogni pippa, è tematica diffusa l'idea che se prendo alcune mie cellule e ne ricavo un clone questo è la prosecuzione di me.
Sia ben chiaro, c'è gente che ha una simile concezione proprietaria anche rispetto ai figli.
Il fatto è che, comunque concepito, il nuovo nato è un individuo a se. Non prosegue nulla di me, non ha i miei ricordi, la mia personalità, più semplicemente non è me, non impedisce la mia morte.
Che quindi si affronti la questione clonazione da questo punto di vista è pura superficialità, dettata, è vero, spesso da profonda ignoranza della questione.
Ovviamente un pensiero che non ha contatti con la realtà, qualunque cosa intendiamo per realtà, merita a malapena il nome di pensiero, ciò non toglie che confrontarsi con posizioni del genere è più difficile rispetto che confrontarsi con posizioni fondate. Poiché si basano su pure e semplici istanze di "fede".
Altro problema è che è visto di cattivo occhio dai più che si risponda a qualcuno con una frase del tipo: studia. Come faccio a confrontarmi con qualcuno che non sa neppure di che cosa sta parlando?
Viviamo in una società in cui scienza e opinione hanno la stessa dignità. Quella dell'opinione.
Ecco, questa è la cosa che proprio mi ha infastidito di questo film.

Nessun commento: