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giovedì 6 marzo 2008

lamentatio manifesta

Spero che la parafrasi non sia troppo sbagliata.
Tanto sono di corsa, che sta campagna elettorale mi sta a tirà matto già da ora.
L'Ermi è candidata in Lombardia. un buon modo per non vedersi per un mese o per non fare io la campagna elettorale.
3 righe in 4 volte. Mi trasferisco su OOo. Così non sono più di corsa.
Me so già fatto 3 caffettiere di caffè a stomaco voto e è si e no la mezza. Per chi, poi?
Per combattere contro Berlusconi o il PD?
Berlusconi vorrei tacerlo. Tanto che fai, lo insulti? Sta coi fascisti, motivo sufficiente per non votarlo.
Motivo sufficiente anche per non votare il PD, visto che dopo le elezioni ci faranno il Governo assieme. Veltroni non perde occasione di dirlo, anche quando prova a negarlo.
Manco le bucie riesce a dì, tranne quando spala merda su di noi.
L'ho sentito l'altro ieri da Vespa che diceva che vogliamo uscire dalla Nato.
La metteva tra le cose "vecchie", assieme alla contrapposizione di classe.
Intanto, Veltroni, studia.
Mi rendo conto che hai smesso nel 76 per entrare nelle istituzioni, dalle quali non sei mai più uscito, ma c'è tutto un mondo intorno.
Quello che ci divide sulla Nato è tutt'altro.
Intanto, con la fine della guerra fredda, se proprio volessimo fare un discorso di nuovo e vecchio, è restare ancorati al vecchio tenere in piedi un'alleanza militare che alla Guerra Fredda e ai suoi equilibri era legata.
Il problema, però, ciò che ci separa è un altro. Anzi, due.
Cercherò di essere breve.
È che siamo pacifisti. Visto che pensiamo che la guerra (comunque la chiamiate) non sia lo strumento adatto alla risoluzione delle controversie internazionali pensiamo altresì che lo strumento adatto non sia un'alleanza militare fra pochi paesi ma l'ONU.
Si, lo so che non va di moda.
Però questo significa che quando c'è un conflitto tra queste due alleanze di cui si fa parte si lavori a che il conflitto sia risolto a favore dell'ONU.
Ci vorrà un genio?
Ovvio che non candidare fior fiore di militari nelle liste aiuta a mantenere questa posizione.
Altra cosa che aiuta a mantenere una posizione del genere è l'idea che l'Italia è un paese sovrano.
Mi correggo, visto che ho il senso della realtà.
Che l'Italia potrebbe essere un paese sovrano. Basterebbe che la sua politica estera la decidesse il Parlamento Italiano e non il Dipartimento di Stato degli USA. Anche qui non ci vuole un genio, c'ha provato anche D'alema.
Prima non lo so, ma dopo la fine della Guerra Fredda è certamente possibile.
Ma ovviamente, quando non hai argomenti preferisci spalare merda sull'avversario piuttosto che argomentare.
Ieri sera, invece, ho capito, buttando un occhio sull'Infedele, che l'infamità è connaturata all'essere un elettore del PD.
Magari però sto facendo una generalizzazione a partire da una profonda delusione. Che io Lella Costa fino a ieri sera l'avevo sempre stimata.
Ora non più.
In ogni caso ho capito che anche Lella Costa, come già era successo a Staino anni fa, di fronte al partito perde ogni lucidità di giudizio e capacità argomentativa.
Poi mi dicono perché sto in Rifondazione.
Beh, con tutto che siamo un'armata Brancaleone e ci scanniamo l'uno con l'altro per delle cazzate, almeno le palle più colossali non siamo tenuti a dirle. Ci sarà anche chi lo fa ma non lo consideriamo un dovere.
Si stava parlando delle donne in Parlamento (della crisi della politica più in generale, ma li si era arrivati) e Bertinotti le ha obiettato che comunque nel nostro gruppo al Senato le donne elette erano quasi il 50% e che complessivamente superavamo il 40.
Prima ha obiettato che le buone intenzioni le sentiamo tutte le volte ma poi alla conta dei fatti non vengono elette.
Prima obiezione. Non pretendiamo che sai dire qualcosa di intelligente senza che sia scritto da Gino e Michele.
Però ci speravamo, almeno ne avevi la fama.
Alla replica che si stava parlando dei gruppi parlamentari ancora in carica, prima ha obiettato che chi le ha viste (tutti quelli che seguono le questioni femminili, tutti quelli che NON pagano i ticket che NOI abbiamo fatto togliere e VOI invece volevate aumentare, tanto per fare due esempi fra molti) poi che questa cosa dovrebbe essere la norma invece che una cosa di cui andare fieri.
Vero, ma visto che norma non è, quando si fa il discorso sulla rappresentanza di genere che non viene garantita, per favore, si fa anche la postilla "tranne che da Rifondazione".
A patto, è vero, che questo resti vero anche per la prossima delegazione.
Intanto, però, noi l'abbiamo già fatto, mentre invece il PD lo promette da quando proclamarono, ancora nel PCI, che la questione dell'uguaglianza era esaurita perché erano riusciti a mettere una donna in segreteria.
Persa la stima di Lella Costa sono andato a vedere se avevano pubblicato il mio manifesto taroccato su Clarence. Una sorta di contrappasso.
Ma visto che come ipotizzavo, li c'è meno vita che su Marte, lo pubblicherò qui.
Spero che non finisca in cima come l'altra immagine.
Avevo sentito, appena prima di Veltroni il loro candidato di punta, ex presidente della Federmeccanica, quello che, tanto per capirci, agli operai invece che il rinnovo contrattuale voleva dare le banane. Sto tizio ci chiamava, cazzarola in testa, tutti uniti per perseguire l'interesse comune del capitalismo italiano in guerra contro i capitalismi degli altri paesi. Guerra economica, se non ho capito male. Quindi che cazzi di diritti, sicurezza e stipendi. Interesse nazionale.
Sarà, ma a me pare che dopo la Prima Guerra mondiale sta cosa non era stata più affermata. Non c'era la globalizzazione?
In ogni caso, visto che questa sparata fa la coppia con le loro politiche securitarie per cui, visto che 15 omicidi su 16 avvengono nella stretta cerchia delle conoscenze e 12 su 13 (mi pare) in famiglia noi diamo dietro ai Rom li liquiderò con due citazioni.
Una è del sempreverde Bertolt Brecht
"Prima di tutti vennero a prendere gli zingari e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere i comunisti e io non dissi niente perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendermi e non c'era rimasto nessuno a protestare."
Bertold Brecht, sentieri di verità
l'altra è stata attribuita a Goering. Io non ho alcuna stima della merda nazista (chi legge le mie storie, Timewalker in particolare, lo sa) quindi, essendo abbastanza lucida la notazione, dubito seriamente che sia autentica.
"certo, la gente non vuole la guerra. Dovete semplicemente dire a tutti che stanno per essere attaccati e intanto denunciare i pacifisti per scarso patriottismo e per la volontà di mettere in pericolo il proprio paese. Funziona allo stesso modo in tutte le nazioni"
Hermann Göring

Ma magari sono io che sono pessimista e qui ci troviamo davanti a un mucchio di cojoni.
Non sarebbe una novità. Cojoni col potere, però. Muore un sacco di gente ogni giorni per quel potere.
Ma veniamo a cose più serie, che di spazio a sta cosa ne ho dedicato anche troppo.
Sono finalmente riuscito a finire (se riesco a riportarlo in tempo in biblioteca magari non mi sospendono dal prestito, come mi capita solo in campagna elettorale e in un'altra serie di casi che non indagherò qui) un volume, scritto, ma non a quattro mani, da tal Giulia Sissa e da Marcel Detienne.
Se ho capito bene la fumosa introduzione Detienne ha scritto solo la parte finale.
Beh, tolta la campagna elettorale, la ragione principale del fatto che la lettura è andata avanti così lentamente è che "La vita quotidiana degli dei greci" è un libro profondamente ininteressante in tutta la prima parte, che ci racconta, rigirandola da tutte le parti, una serie di episodi dell'Iliade (sostanzialmente) in cui compaiono gli dei dell'Olimpo. Alcuni appunti, niente di più, su alcune diatribe filosofiche sullo scorrere del tempo per gli dei e su quali sarebbero le azioni di loro degne.
Francamente potevo farne a meno.
Poi arrivano i capitoli finali.
Abitare le città. Più che altro di notazioni politiche. Come dei e uomini dividono il tempo e lo spazio della città. Come e quando gli uomini partecipano nelle assemblee sulle cose degli dei e degli uomini. Come questo ne determina i limiti della cittadinanza, il tutto intrecciando miti, testi poetici, rilevamenti archeologici, elenchi rituali e contabilità dei templi. Un godimento del metodo.
Come il simbolico penetra una società.
Poi analizza, fin nel dettaglio, due versioni di uno dei miti fondativi di Atene (non solo, ma qui ci interessa per lo più quello) così da affermare l'autoctonia femminile, mentre molti studiosi, in passato, sostenevano che solo i maschi erano considerati veramente ateniesi.
Infine una, a conti fatti lunga analisi sul fallo di Dioniso.
Un rito in cui, durante le Grandi Dionisie, per lo più Ateniesi (o per lo meno Attiche) se ho capito bene, veniva portato in processione un colossale fallo.
Vi siete mai chiesti/e perché il fallo si chiama uccello?
Credo questa non sia la risposta, ma il carro non trasportava un organo perfettamente riprodotto né una statua con un fallo eretto, di dimensioni normali, come nell'Hermes matrimoniale, o di dimensioni gigantesche come per l'impotente Priapo. Trasportava un colossale uccello con un membro maschile al posto del collo e della testa, con un occhio aperto sul glande.
Una lunga analisi, appunto, perché Dioniso non viene mai rappresentato nudo con il fallo eretto ne il delirio sessuale è fra le innumerevoli forme di delirio che elargisce a piene mani.
Insomma, alla fine giunge alla conclusione che è un simbolo di forza vitale, ma non nel senso "fallocratico".
Dioniso, altre che al vino sovrintende al sangue.
Ora, nella medicina della Grecia classica, il cuore è l'organo che più di ogni altro è connesso col sangue e il cuore è considerato un corpo autonomo, poiché funziona al di fuori della volontà, dell'intenzionalità. Non è un pensiero cosciente ad azionarlo ma possiede vita propria.
Questo è vero anche per il fallo.
E visto che è un simbolo di vitalità e non di potenza maschile viene rappresentato come un oggetto senza corpo.
Convincente.
Mo l'ho fatta veramente lunga quindi continuo poi.
Sta storia de OOo mi sta a prende la mano. Quindi mi sa che passo.

ps oltre tutto l'oggetto del contendere è l'operazione enduring freedom che non è un'operazione Nato, come giornalisti probabilmente più ignoranti che codini millantano, ma un'operazione unilaterale degli USA con l'appoggio di alcuni governi servili. Noi vorremmo sfilarcene per consegnare tutte le operazioni alle truppe ONU in una strategia complessiva di ritiro. Qualcuno pensa di stare li fino a che l'affare occupazione non comincia a rendere?

2 commenti:

Barbara ha detto...

Questo post è troppo lungo e adesso non ho tempo di leggerlo. Però: come Erminia è candidata in Lombardia?? Perché non le hanno riconfermato le Marche?? In Lombardia chi vota sinistra arcobaleno?? A chi hanno passato il suo posto?? Perché ha accettato?? Non è scandaloso??

giuseppe ha detto...

Non ho tempo di parlare dei casini del partito e della sinistra.
Ma che la ricandidatura nello stesso posto e nella stessa posizione era dubbia si sapeva.
Il puzzle di mettere assieme quattro liste, più gli indipendenti, più il fatto che fai le stime a non eleggere nessuno o quasi mentre prima avevi una rappresentanza molto ampia era difficile da comporre.
Dopo di che, magari tra qui e domani (termine per la presentazione delle liste) succede di tutto.
Cmq ci sono delle valutazioni che ci siamo fatti, sulla ricandidatura, che credo sia il caso di esprimere a voce.
Qui potrebbe sembrare una cosa da sboroni oppure la volpe e l'uva.
C'ha a che fa con una cosa che diceva Paolo Ferrero, le mie reazioni quando hanno sciolto le Camere e la fatica che vedo dipinta tutti i giorni sul suo volto.